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martedì 8 novembre 2016

Arbitrio




Ci siamo detti addio mille e mille volte
Ci siamo detti
prima con parole
poi con silenzio
Ci siamo detti,
giustificati,
giusto il tempo di 
un addio
Ci siamo detti
e ancora prima, 
dentro.
Ci siamo detti
a voce bassa,
dentro.
CI siamo confessati. 
Ci siamo detti
Assolti?
Mai.
Senza riuscire a terminare il rosario.
Ad ogni grano,
una stazione.
Ma
siamo sempre stati pronti.
Stessa fermata
per poi prendere quel treno senza perdere la litania.
Senza prenderlo mai, davvero.
Ci siamo detti.
Ad ogni grano,
una stazione.
Unica corsia
Unico binario
Ci siamo detti
Assolti?
inevitabile.
Ci siamo detti 
di un bagaglio 
senza peso
di biglietto 
senza data.
Ad ogni grano, 
una stazione.
Quella sola.
Ci siamo detti
Questo a Dio
Non piacerà.

Attendere che la monetina volteggi.
Tendere la mano:

Addio, per la testa
E tu il mio treno.

Che ricada,
serrare le dita;

Addio, per la croce.
E io il tuo passeggero.

Arbitrio 

domenica 31 gennaio 2016

ACCADIMENTI



Peccato questa mia solitudine non abbia mai incontrato la tua.
Che sia diventata una poesia spolverata centinaia di volte, 
recitata a toni alti, 
sottovoce
con le lagrime agli occhi,
urlata,
sputata 
vomitata,

scritta e marchiata a fuoco nella mente.
L'ho imparata a memoria
l'ho impressa nel colore dei tuoi occhi
impressi ovunque
e non altrove dal mio cuore. 
Che peccato che queste solitudini abbiano urlato cosi forte
sino a sfinirsi e strapparsi di dosso tutto.
Tutto.
Persino il nostro sbiadito ricordo.

TUTTI I DIRITTI RISERVATI
Siddharta-Asia Lomartire


giovedì 14 maggio 2015

Non tendo a destra né a sinistra né amo stare al centro. Sono  né per l'orizzontale né per il verticale. Non sono parallela a nessuno né fine a sé stessa. Mi piace in modo particolare stare nel fondo delle cose, nel baricentro e nell' epicentro. Non sono né un terremoto nè un vulcano ma sento il calore e travolgo ciò che voglio. Le mie ovaie d'accordo coi miei sensi mensilmente mi fanno diventare fertile a pensieri lontani dalla costanza e dalla razionalità, per questo ed altro sono donna. Non sono né mutevole nè costante né fissa e spiegare cosa sono è come rivelare ad un ateo che Dio c'è, esiste e che l'unica eresia siamo noi ad andare contro una corrente artificiale.
Siddharta-Asia Lomartire
2015 TUTTA I DIRITTI RISERVATI

giovedì 25 settembre 2014

LO RITRATTO


Io sono morto, ma voi siete ancora vivi, voi. Io al momento non ci sono nè sono morto. Voi .
Vorrei morire nudo su di una poltrona di pelle marrone , con o senza ciabatte, poco importa.
Queste voragini che sono i miei occhi hanno sudato guerre,  hanno sudato ogni vostra terrena emozione , hanno contato i granelli di sabbia dello scorrere vostro. Voi, voi siete ancora vivi o cosi pare. Io al momento m’aggiro in qualche strada scordata dalla memoria e vi guardo, vi guardo vi scruto vi analizzo vi consumo. Vorrei morire qui e adesso , nudo, con o senza ciabatte poco m’importa, su questa poltrona a mia forma ed immagine di pelle marrone.
Voi siete vivi, voi, ma non lo sapete.
Non vorrei morire mai, e restare nudo con o senza calzini poco m’importa su questa poltrona  a prendere polvere , nel diventare non altro che un soprammobile vivente e voi, ve lo assicuro, paghereste qualsiasi somma per avermi come pezzo di arredo o antiquariato.
Ma voi siete vivi, io non sono ancora morto, o forse non sono mai esistito.

Mi piacerebbe molto tornare ad essere voi, voi! Voi che siete vivi. M’alzerei soave da questa poltrona marrone di pelle e non sarei più nudo, mi vestirei, indossando le scarpe o meno mi è indifferente. Ma siete voi i vivi , io m’accingo ad esser morto, miseramente nudo adagiato su questa pelle eco marrone, in questa stanza grigio fumo e da quella finestrella vedo voi, voi! Voi che siete vivi, colorati, vestiti, con scarpe cappelli macchine fotografiche appese come collane al collo, con al guinzaglio coccodrilli  e gazzelle, v’aggirate vivi ovunque. Ma io che non sono nè vivo nè morto tremo di stupore quando vi vedo vivi, quando non vedete me. Allora non esisto o sono morto o mi sono dissolto nelle pieghe di questa poltrona di pelle marrone.

Siddharta-Asia Lomartire

2014 TUTTI I DIRITTI RISERVATI

giovedì 21 agosto 2014

NELL' ERA POST-TRAUMATICA



Non riuscivo a trovare il detergente adatto.Ormai era a mollo da un ora quella roba li. Giuro d'aver guardato ovunque, ne ho trovati tanti detergenti: quello del WC, lo sgrassatore per le superfici incrostate, il disinfettante per i pavimenti, quello per i vetri. Di tutto ho trovato d' innanzi allo scaffale del supermercato, di tutto anche l'indispensabile ma qualcosa per lavare quella roba li, che sara ormai a mollo da più di un ora, non ho trovato nulla. Allora ho pensato di auto produrmi da me un detergente per quella roba li.Però, ad un tratto del tutto inaspettato m'è sorto un quesito assai emblematico. Quella roba li con cosa si potrebbe lavare? Ho pensato di fare una ricerca sul web, magari qualcuno quella roba li l' aveva già lavata e poteva indicarmi, naturalmente sentendosi chissà quale dio e spiegando tutto minuziosamente nei particolari come e con cosa. Particolari cosi banali del tipo: "riempire una bacinella d' acqua non troppo fredda, ne troppo calda ma neanche tiepida", insomma una via di mezzo che solo lui l'autore del " grande consiglio" poteva comprendere e sapere ma non in grado di spiegare. Per farla breve neanche i grandi se pur miseri cultori del pulito sul web sapevano nulla su come lavare quella roba li.La mia paura, che ormai aveva preso piede in ogni stanza della mia mente , scomodando addirittura l'amigdala, era che a furia di star ammollo quella roba li si sarebbe dissolta, quando la mia idea era principalmente quella di lavarla e trovare il modo di rimetterla al suo posto. A questo dilemma non avevo giustamente dato ancora nessun peso dato ero cosi concentrata su quale fosse il detergente per lavare quella roba li. Ad un certo punto ho pensato di scomodare persino lei, la Nonna, che loro la soluzione ce l'han sempre a tutto, certo con metodi arcani e sconosciuti, però tutto sommato san sempre cosa e come fare. Quando chiedi qualcosa a loro è come se per miracolo stessero tornando a vivere, per un attimo le rughe del loro viso scompaiono, si sentono nuovamente parte del mondo e come gatte subito s'adoperano a trovare soluzioni a tutto, a tutto! Ma in questo caso alla mia nonna le rughe non sono andate molto lontano perché quello che le chiedevo più che farla risorgere sembrava quasi metterla in ansia. Le stavo chiedendo qualcosa di cui non aveva rimedio e allora poi il rimedio inevitabilmente fu quello di far fede per l'appunto alla fede. Mi disse vai in chiesa e prova con l'acqua santa a lavare quella roba li, io di queste robe non ne ho mai lavate.In un tempo molto breve presi atto del fatto che quella roba li non era possibile lavarla, che non esisteva nessun detergente, nessun metodo della nonna figuriamoci quello della mamma e che forse nel 2014 sono stata l' unica persona che ha tentato di lavare l'anima.

A conti fatti era sorto un nuovo problema: come rimetterla al suo posto.

 Valentina Lomartire / Siddharta-Asia Lomartire

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mercoledì 20 agosto 2014

Patologicamente In-dipendente


Non ci siamo mai amati, ne è mai esistita nessuna Matilda.
Ci siamo solo presi in giro per tenere un po le corde della nostra anima più tese, per non sentirci soli, per scherzare della tremenda condanna del silenzio. Non mi hai mai amato,ne mai saresti stato in grado di farlo perché la paura folgora chiunque anche il più temerario degli uomini, o forse eri poco folle, o forse non lo sei mai stato.
Mi resi conto che era stupido amarti quando le parole hanno preso il posto del silenzio e non dell'atto, della magia, della follia.
Quando piano sei divenuto ai miei occhi ciò che realmente tu sei.
Un uomo.
Io d'altro canto sono troppo folle per gravidare ogni me in te. Ma posso sempre continuare a scherzare a giocare e poi lo scherzo riprenderà li quando sarà troppo tardi per decidere che non lo sia più...
Perché la follia è ciò che non ti fa rinunciare a nulla e allora si son folle anche se ogni tanto soffro d'ansia che non è mica una patologia...
Mi serve solo a ricordare che anche io ogni tanto un po di paura debbo pur averla per tornare ad amare più forte.


Siddharta-Asia Lomartire

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mercoledì 9 luglio 2014

MATILDA


Ho accostato
i miei silenzi ai suoi
ed erano equivalenti.
Ho trascinato
le mie carni
e le mie braccia alle sue
ed avevano lo stesso tepore.
Le ho coperto gli occhi
e nell istante in cui
li ho scoperti
erano congruenti ai miei.
La sto guardando
ed in ogni piccolo e torbido particolare
ritrovo me in lei
ovunque
anche se portiamo
colori d'occhi diversi.

Siddharta-Asia Lomartire

2014 TUTTI I DIRITTI RISERVATI

31/05/2013



sabato 5 luglio 2014

ESSENZIALMENTE ESSENZA


Quando il tempo non acquista più nessuna importanza diveniamo immortali...
DIVENTIAMO ESSENZIALI.

Siddharta-Asia Lomartire

IL RITO DELL'ABBANDONO


Quando non mi rivolgesti più la parola non piansi mica.
Quando la tua indifferenza prosciugava ogni tenera abitudine, non piansi.
Rimasi solo immobile.
Sai, IMMOBILE, nel vero senso della parola.
Neanche un burattino di legno possedeva l'immobilità che io avevo, sembravo quasi una statua , bellissima, che era rimasta li immobile come se volesse bloccare tutto nel momento in cui ciò che c'era la rendeva cosi bella, donna, musa.
Quando hai agito crudelmente e le parole volavano come proiettili per ammazzarmi, non ho sanguinato, ne ho pianto sono rimasta semplicemente immobile in tutto il mio splendore quasi avessero con un sortilegio bloccato tutta me stessa in un manichino. Quando mi hai preso a calci con le tue parole sul palco del tuo teatro, sono rimasta immobile da spettatrice ad attendere la fine dell'atto. Quando hai avuto paura e sei fuggito a ramificarti nelle mille sconclusionate ragioni della tua esistenza mi sono voltata ed ho camminato.
Questo non significa ch'io non ti veda più, non significa che ti ripago con la tua stessa cortesia. Quando mi sono voltata e camminavo ti vedevo ancora nei meandri dei miei occhi ma altro non eri che un immagine riflessa che ero abituata a guardare. Quando mi sono voltata ed ho camminato è stato allora che sei diventato immobile. Non hai pianto ne sanguinato hai soltanto preso il mio posto.

Siddharta-Asia Lomartire

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lunedì 30 giugno 2014

CELIA


... è tutto uno scherzo tesoro, tutto uno scherzo.
Domani mattina ci sveglieremo uno in un letto e uno nell'altro
eppur saremo in grado di guardaci uno negli occhi dell'altro.
... è uno scherzo quando dico che mi manchi,
quando dico che ti voglio,
è uno scherzo che la strega vita ci fa a tenerci distanti e più c'infigge questa pena più diventiamo eroi del nostro destino.
Tu non lo sai tesoro cosa io porto dentro,
cosa io immagino e sento,
non puoi capirlo
ne io posso capire di che velocità pulsa il sangue nelle tue vene quando incontri il mio sguardo.
...è tutto uno scherzo questo tempo condiviso ,
desiderato,
le frasi dolci e le parole cattive...
Si! Lo giuro, è tutto uno scherzo.
Domani mi sveglierò e non saprò più chi sei,
e mentre camminerò incontrerò il tuo sguardo e lo scherzo comincerà da capo
perchè ti amo.

Siddharta-Asia Lomartire 

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